"L'ENIGMA DELLA CAMERA 622" DI JOËL DICKER: CAPOLAVORO INCREDIBILE O BOIATA PAZZESCA?!


Non so se è un piccolo capolavoro o, parafrasando il francesismo fantozziano, una boiata pazzesca.
Intanto lo dico subito: io gli dò 9.
Mi sono divertita, impensierita, stupita, intristita, anche annoiata (a 100 pagine dalla fine chiedevo una sosta come un assetato chiederebbe dell'acqua in un deserto, perché ero stanca morta di questa che per me è stata una vera e propria maratona). Nonostante tutto sono stata incapace di staccarmi dal libro di Dicker, un page turner allucinato e allucinante e, nello stesso tempo, ne esco esausta: alla fine ho provato quel rimbabimento che si prova dopo essere scesi da una giostra che ti ha fatto ruotare velocemente per oltre dieci giri consecutivi in tondo.
Vi avverto: non è un thriller o un horror come ho letto in giro!! È un giallo, un giallo in stile british, ma non è classificabile come solo giallo, ha molto humour, personaggi surreali e più della paura e del desiderio di scoprire l'assassino (comunque un omicidio c'è) mi sono trovata ammirata nel constatare le doti eccezionali di questo giovane autore che ha scritto tre romanzi in uno (anche su questo punto diffidate da chi scrive recensioni senza leggere i libri, perché sono tre romanzi non due in uno!) con colpi di scena e abilità narrative degne di un autore navigatissimo.
La prima trama riguarda (il verbo è d'obbligo in quanto in questo best seller "Niente è come appare" e "Quando si vuole veramente credere a qualcosa, si vede solo quello che si vuole vedere") lo stesso Joël che vuole raccontare il proprio rapporto col suo editore, amico e maestro Bernard de Fallois. All'inizio c'è una dedica per lui che a questo punto suppongo vera e poi subito dopo un'altra che suppongo faccia parte dell'inizio della finzione narrativa del libro. A pag. 318 l'editore, ricordato in un antefatto prima della morte, ricorda a Joël di Harry Quebert…! Il gotha De Fallois ha sdoganato Dicker fra gli intellettuali parigini: questa è verità.
La seconda trama riguarda Joël scrittore-protagonista del libro che, mentre sta scrivendo una biografia su de Fallois, inizia a incuriosirsi e ad indagare sull'enigma della camera 622 di un noto albergo di lusso nelle Alpi svizzere. È un Joël innamorato che ha appena perso la ragazza e che, aiutato da una nuova conoscenza (Scarlett sarò davvero una nuova conoscenza?!…), si butterà a capofitto in questa indagine che prenderà la forma di un romanzo.
La terza trama riguarda la storia della camera 622, l'omicidio, le relazioni fra i personaggi in modo da arrivare alla soluzione. Pian piano, attraverso sbalzi temporali violenti e giochi letterari e colpi di scena quasi ogni due pagine, viene raccontata la vita degli Ebezner e dei Levovitch. Sullo sfondo una banca e un hotel. Sullo sfondo la sua amata Ginevra e le Alpi svizzere. Al Palace de Verbier, la sera della festa annuale della più grande banca d'affari svizzera, Ebezner, avviene un omicidio, proprio quando i vertici devono scegliere il nuovo presidente.
Leggetelo di seguito, di getto e fissatevi subito i nomi principali (un po' come quando si leggono i romanzi russi…), sennò la lettura potrebbe apparire un po' ardua.
Secondo me, Dicker si è divertito tantissimo a scrivere questo romanzo e ci ha preso anche - seppur positivamente -  molto in giro. Nel senso che si capisce che non scrive seguendo un percorso già ben delineato o uno schema narrativo precedentemente ragionato: penso che sia andato anche lui alla cieca seguendo sentieri ispirati dalla trama giorno dopo giorno.
I personaggi sono ben caratterizzati, a volte un po' surreali e improbabili, con una verve comicissima da non sottovalutare assolutamente!
Niente è come appare.
Trovere qui amore, risate, spionaggio, controspionaggio, segreti, inganni, tradimenti, indicazioni da manuale per aspiranti scrittori, romanticismo, serietà e leggerezza.
È il romanzone dell'estate.
Se avete voglia di montagne russe, divertissement letterari à gogo e di un po' di sana e libresca adrenalina in questo periodo un po' piatto… questo romanzo fa per voi. Io penso che ora mi riposerò mente e cuore con l'ultimo rilassante Haruf appena pubblicato da NN. E ci abbinerò un buon bicchiere di passito. E mi farò cullare da una prosa un po' più distensiva.
Ma grazie di cuore a Dicker per le emozioni forti che a volte servono. Prosit!


Commenti

  1. Come sempre, incuriosita dal tuo commento, leggerò anche questo libro!! A parte il fatto che Joel Dicker è una garanzia di per sé, mi sembra di capire che questo libro ha la facoltà, come i precedenti, di tenere "incollati" i lettori fino all'ultima pagina. Leggere, leggere e ...resistere!!!

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