"La giusta distanza" di Sara Rattaro: L'amore è una formula matematica?



È tornata.
Eccola con le sue storie d'amore, i suoi scampoli di realtà, il suo caleidoscopio di emozioni che tutti provano nella vita, chi per un verso chi per un altro, rendendo quindi le sue storie universali.
Sara Rattaro è sempre bellissima da leggere, e anche con questo libro non si smentisce, anche se devo sottolineare una cosa che di questo libro non mi è proprio piaciuta, ma ne parlerò solo verso la fine di questa pagina…
In questo romanzo Aurora pensa che la sua vita sia destinata a Luca.
Luca è matematica pura, è due più due che fa quattro, ma… se due occhi, magari di un mezzobusto di nome Raffaele, diventassero l'incognita? la "X" che scombina fino a rendere un semplice calcolo un'operazione più complessa, più creativa, più algebrica?
"L'imprevedibilità del futuro e la nostra incapacità di accettare un cambiamento ci fanno sentire impotenti. Eppure, a volte, il futuro che più temiamo è proprio quello che possiamo prevedere" (pag. 41).
Se ci mette lo zampino una "X" o si cambia strada o si ritorna su quella originaria con più equilibrio. E il coraggio premia, affascina, perché si fa gioia di vita nella consapevolezza, nella relazione quotidiana che, nonostante il piattume e il grigiore di giorni che si trascinano, contiene quella fatica che è il matrimonio. Qual è la giusta distanza per una coppia? Una pietra focaia e un pezzo di legno vecchio non possono fare granché se tenuti lontani, ma quando la distanza diventa quella giusta… allora arriva l'incendio.

A questo libro, però, dò 9 matite e 1 gomma, quindi 8.
Perché non un 9, perché c'è qualcosa da cancellare… se mi è piaciuto così tanto?

Perché ritengo che l'aletta del libro sia fuorviante per il lettore che, secondo me, ha diritto alle giuste informazioni e non può essere preso in giro! L'aletta distorce il contenuto del libro. Forse l'editore teme lo spoilerare del testo, ma esagerando in questo modo potrebbe mandare davvero fuori strada un potenziale lettore. Per esempio, la sottoscritta credeva che i due dell'aletta fossero due completi sconosciuti che, dopo essere quasi morti su un aereo, finiscono a letto insieme per brindare alla vita, a un nuovo inizio. E ho iniziato a leggere il romanzo solo perché l'autrice è Sara Rattaro che io stimo molto… perché di primo acchito, non l'avrei neanche preso in mano (due sconosciuti, l'avaria, il sesso… nooo, dai, mi stancano queste trame…). I due invece… non voglio spoilerare io, ma vi dico solo: attenzione, nulla è come appare… insomma, i due si conoscono… Buona lettura.

Voi che ne pensate?

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