IL TATA TRIS: 3 DOMANDE A UNA PSICOLOGA SUL CORONAVIRUS


Ho intervistato la dottoressa Valentina De Francesco, psicologa e psicoterapeuta, in forza al San Raffaele di Milano (Ville Turro).  La ringrazio personalmente per il tempo che mi ha voluto dedicare, nonostante il momento così complicato e impegnativo. La dottoressa riceve anche privatamente in piazza Cavour a Meda (tel. 3928646844).

1A. Cosa produrrà questo shock che stiamo vivendo a causa del Coronavirus? Avranno degli effetti domani l'angoscia di oggi, la distanza fisica, la solitudine, anche la stessa convivenza forzata?
1A. Premettendo che questo è un evento inaspettato che ci ha colpito all'improvviso, all'inizio è normale provare paura. La paura, come tutte le altre emozioni, è fondamentale per la nostra sopravvivenza e il modo migliore per gestirla è riconoscerla, prenderne contatto e accettarla. Il problema scaturisce quando le nostre emozioni diventano patologiche ovvero così intense e attive, alimentate da pensieri catastrofici e molto negativi, al punto da mantenere il nostro organismo in un continuo stato di preoccupazione, allerta, angoscia, tensione e questo è disfunzionale, perché non ci permette più di controllare la situazione in modo adattivo e ci fa entrare in un circolo vizioso da cui non riusciamo a uscire. Il Coronavirus di fatto è un pericolo ma pensarlo come a una situazione irrisolvibile non aiuta né noi né chi ci sta intorno: pensare così non aiuterebbe il nostro corpo che non è abituato a vivere in uno stato di attivazione prolungata. Le conseguenze potrebbero essere: aumento dello stress, tensione muscolare, riduzione della concentrazione… che ci fanno cadere in un baratro da cui poi si farebbe molta fatica a risalire.
L'aspetto chiave da sottolineare è relativo al modo in cui noi leggiamo l'evento che stiamo vivendo, perché a fronte di una situazione più di tutto fa come noi ci approcciamo e cerchiamo di viverla. 
Le conseguenze che potremo avere in futuro dipendono molto da come noi viviamo questa situazione nel presente: quindi pensare in termini futuri non ha molto senso e quello che bisogna fare è stare nel presente con tutte le difficoltà che può avere e cercare di vivere questo momento osservandosi, riconoscendo le nostre paure, le nostre angosce e gestirle nella maniera più funzionale possibile.

1B. La virtualità che stiamo vivendo produrrà più fiducia nella tecnologia oppure una riscoperta del contatto umano, della socialità "fisica"?
1B. Credo che oggi le persone facciano fatica a stare nel momento presente e goderselo, infatti mentre spesso stiamo con amici o parenti, utilizziamo cellulari o la tecnologia, distraendoci così dal momento e non cogliendo quello che ci sta offrendo. Spesso dando quasi per scontato quei momenti piacevoli.  Penso che da quando sia venuto a mancare questo aspetto di calore, di socialità, sia  importante riflettere su quanto sia fondamentale godere di ogni singolo momento sociale con le persone che amiamo, cui vogliamo bene.

2. Ci può dare dei consigli per combattere l'ansia che ci può attanagliare in queste lunghe giornate?
2. Le attività che possono aiutarci a tal fine sono molteplici. Anzitutto io consiglio di dedicarsi alla meditazione, alla mindfulness, una pratica molto efficace per gestire l'ansia e lo stress, una tecnica che anche io oggi pratico con i miei pazienti. È molto importante osservare i propri pensieri cercando di cambiare prospettiva, perché come dicevamo prima guardare sempre alla catastrofe ci fa piombare in un circolo vizioso da cui poi è difficile uscire. Osserviamo i nostri pensieri e lasciamoli andare, questo è un esercizio legato alla mindfulness che richiede una certa pratica ma che ci porta a uno stato di maggiore benessere. I pensieri sono un prodotto della nostra mente, alcuni anche senza senso, ma di fatto la mente è programmata così. Ma i pensieri non sono la realtà, anche se noi spesso li consideriamo tali, producendo malessere, soprattutto se sono negativi. Un'altra cosa fondamentale è anche quella di dedicarci alle nostre passioni, abbiamo tanto tempo e capire cosa ci piace fare è importantissimo ed è una strategia che ci aiuta sempre, anche in condizioni normali. Ci aiutano a vivere meglio, a vedere meglio tutte le situazioni che ci capitano. È importante dedicarsi a se stessi e a quello che ci piace fare. Per chi non ha passioni o crede di non averne questo è il momento giusto per capirsi meglio, sperimentandosi in attività nuove, perché no? Un'altra tecnica importante che consiglio è quella di tenere un diario, buttare fuori le proprie emozioni e i propri pensieri, perché il farlo aumenta la consapevolezza di quello che ci sta succedendo. E questo ci serve per essere più lucidi rispetto a quello che stiamo sentendo, pensando, provando. A un'attivazione emotiva ci sentiamo spesso sopraffatti e rischiamo di agire in modo impulsivo mettendo in atto dei comportamenti con conseguenze controproducenti: pensiamo in questi giorni agli assalti ai supermercati, alle farmacie per le mascherine, comportamenti dannosi per la società e per noi stessi. In queste giornate fermiamoci un attimo, prendiamo un foglio e scriviamo per prendere lucidità e consapevolezza, per gestire cio che stiamo facendo in modo più funzionale possibile. In questi giorni naturalmente è anche importante dedicare più tempo alla nostra famiglia, dato che la frenesia e i ritmi lavorativi spesso non ce lo consentono e fanno venire meno questo aspetto importantissimo. Riscopriamo aspetti più piacevoli e fondamentali della vita che a volte la nostra quotidianità non ci permette di assaporare fino in fondo.

3. Come comportarsi con i bambini e gli adolescenti? Come parlarne?
3. È fondamentale garantire loro una certa sicurezza, continuando le attività quotidiane per quanto sia possibile, perché essendo molto influenzabili, è importante non bombardarli di messaggi allarmistici provenienti o da pensieri pessimistici che può avere il genitore o dai media che spesso danno una visione parziale e distorta di quello che sta succedendo. Il Coronavirus di fatto è un'emergenza che si risolverà, adottando prescrizioni e indicazioni che il nostro Ministero della Salute ci ha dato, ma senza condizionare i minori, sottoponendoli a un'ulteriore pressione. Evitiamo di far vedere loro gli assalti della gente ai supermercati o gli ospedali superaffollati, preserviamoli, trasmettiamo loro uno stato di serenità per quanto sia difficile. Gli adolescenti sono ovviamente più consapevoli dei bambini della situazione che sta avvenendo, l'importante è dunque che vengano rasserenati dai genitori, loro figure di riferimento. Per quanto riguarda i bambini la situazione è più delicata, in relazione alla spiegazione di quanto sta avvenendo: il bambino osserva inevitabilmente dei cambiamenti, senza capire di fatto ciò che sta capitando. Ma è importante fornire una spiegazione, perché spesso loro leggono la realtà  con una loro chiave di lettura che li può spaventare. L'adulto deve intervenire per dare maggiore sicurezza. Cosa fare? Si può partire facendo un'analogia con l'influenza che produce dei sintomi che il bambino conosce bene: la febbre, il mal di gola…L'influenza certo non fa chiudere le scuole, ma essendo un'influenza un po' diversa, bisogna seguire delle regole: lavare le mani… per prevenire questa influenza e che ci sono dottori molto bravi che stanno trovando la medicina giusta. Una spiegazione semplice per rendere più consapevole il bambino e istruirlo ad adottare le giuste precauzioni per la propria tutela. Laviamo le mani sotto forma di gioco, creando una complicità fra adulto e bambino, o diamo ai bambini dei piccoli incarichi che in realtà sono grandi, perché li fanno sentire più tutelati, in un clima sempre giocoso e di tranquillità.

Dottoressa, La ringrazio di cuore. Lei lavora al San Raffaele… ci può dare qualche notizia dal "campo", di prima mano?
 "Al San Raffaele, come in tutti gli altri ospedali, la situazione si è aggravata a causa della mancanza di attrezzature necessarie per fronteggiare questa emergenza sanitaria. Ad oggi però hanno già stanziato dei fondi per costruire un nuovo reparto di terapia intensiva da campo dedicata all'emergenza Covid-19. La struttura andrà a ricoprire l'ex campo sportivo dell'Università San Raffaele. Siamo quindi positivi e stiamo mettendo tutto il nostro impegno per cercare di far rientrare questa emergenza sanitaria nel più breve tempo possibile".

GRAZIE A TUTTI I MEDICI, VEROI EROI DEL NOSTRO TEMPO.

Commenti

  1. Grazie per questa intervista, molto utile soprattutto per sapere come comportarci con i nostri figli. Anch'io ho avuto qualche difficoltà a spiegare la situazione ai miei, anche perché in televisione si vede di tutto e a volte non si fa in tempo a spegnere. Mai come adesso abbiamo bisogno di affrontare la realtà nel modo giusto.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari